Presentazione

Ve la ricordate Madame, de Gli Aristogatti (famoso classico Disney) che alla fine del cartone lascia la sua casa ai gatti randagi di Parigi?!? Ebbene, Madame esiste davvero, ma non a Parigi, ma nella calda e soleggiata Watamu. Qui di seguito la sua storia. A Watamu la chiamano "Mama Paka" (su facebook Niky Ghiberti). Sono anni che si occupa dei gatti randagi di Watamu, piccolo villaggio di pescatori sulla costa del Kenya. La sua avventura inizia quando una turista le lasciò la propria gatta Nerina chiedendole di accudirla per tre mesi, fino al suo ritorno. La signora non è mai più tornata e così Nerina è diventata parte della famiglia, insieme a Red, un bellissimo maschio rosso, raccolto nell'immondizia quando era appena un fagiolino di due mesi, e Macho, gatto cieco arrivato 4 anni fa. Completano la famiglia altri 22 gatti, che vanno dai due mesi ai quattro anni, tutti trovatelli. Tra questi vi erano i famosi Tremolini, gattini decerebellari, che necessitano di dispendiose e particolari cure, che proprio per questo motivo sono stati portati in Italia a Disabilandia. Quella che era nata come una palazzina ad uso turistico negli anni è diventata a tutti gli effetti un piccolo rifugio per i mici in difficoltà. Niky si alza tutte le mattine alle 6:00 per preparare la pappa ai 150 randagi circa sparsi per Watamu. (ovviamente i mici sono molti di più, ma non si può arrivare ovunque). La pappa consiste in carne tritata (non di 1^scelta), riso, polenta e carote o zucchine frullate e pesce quando si trova a buon prezzo. Verso le 8:00 Niky è pronta per andare dagli affamati miciotti, munita di: colliri, disinfettanti, antibiotici, sverminatori, e antiparassitari nel caso ve ne fosse bisogno. Inizialmente si muoveva a piedi, ma ogni giorno aumentano i gatti e di conseguenza aumenta anche il cibo, che la costringe a muoversi in auto. Grazie all'aiuto di Leli Sala ha creato su facebook il gruppo "Mici Randagi Watamu Kenya", sul quale vengono documentate tutte le eroiche gesta di Niky, come dedicarsi giorno e notte ad allattare micini di appena 5 giorni e farli diventare dei miciotti cicciotti e coccoloni. Sul gruppo vengono organizzate anche delle lotterie per raccogliere fondi per poter continuare a sfamare i mici e sterilizzare le gatte. Siccome Niky non è indifferente alla popolazione locale compra parei e vestiti da rivendere, così con un solo acquisto si aiutano i gatti e l'economia del luogo. Per le operazioni si rivolge al veterinario di Malindi che dista 25 km da Watamu. Le sterilizzazioni avvengono una volta a settimana, si cerca sempre di "catturare" almeno 6 gatte. Ogni operazione costa 45€. Per Niky sarebbe sicuramente molto utile trovare veterinari disponibili a fare del volontariato. Non avendo, al momento, gabbie trappola, per la cattura usa dei comuni trasportini, ma questo comporta ovviamente molte ore di appostamento, perché i gatti non entrano nei box schioccando le dita. Nell'agosto 2017 si è dovuto costruire velocemente e forzatamente una sorta di rifugio, in quanto vi erano dei gatti in pericolo di vita, e così non avendo posto dove metterli ci si è inventati il primo gattile del Kenya, che è stato migliorato nel marzo 2018. Al momento ospita 25 gatti. Siccome si ha già la certezza che non verranno mai adottati si è pensato alle adozioni a distanza, 13€ al mese che possono assicurare un futuro a un micio. Per fortuna, da qualche mese Niky è aiutata da una ragazza conosciuta così, per puro caso. La volontaria che la aiuta si chiama Valeria, (su facebook Mordikkia Carletto Valeria Bracco). In questi mesi si è presa cura dei miciotti del gattile, facendo loro tante foto e tanti video da inviare alle rispettive "mamme a distanza", oltre a spupazzarli di coccole. Al mattino, mentre Niky fa il giro pappe in auto, Valeria salta in sella alla sua bicicletta e pedala dai miciotti dove non riesce ad andare Niky. Tutto ciò solo nei mesi in cui Valeria è a Watamu , perché nei mesi estivi torna in Italia per lavorare, perché né lei né i gatti campano d'aria. Quindi i quei mesi Niky si ritrova nuovamente sola. In pratica, oltre ai vari aiuti economi che arrivano ci sarebbe bisogno di volontari disposti a dedicare un po' del loro tempo a questi simpatici pelosetti. Pensateci, sarete ricompensati con amore infinito e sincera gratitudine. Il Kenya è uno dei luoghi in cui le persone sensibili e di cuore non possono voltare lo sguardo dall'altra parte. Se poi lo sguardo scende in basso, come si fa a resistere al musetto di un micio? E come detto da una volontaria: "Due mani che aiutano sono più forti di 1000 bocche che parlano". .

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